Nero Veronese

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Quindici casi di cronaca nera tra Ottocento e Novecento

di Nicola Ruffo e Chiara Begnini

Gli autori, Nicola Ruffo e Chiara Begnini, hanno scavato negli archivi di Stato, tra le copie anastatiche di quando il giornale cittadino si chiamava “Arena”, senza l’articolo, e nei faldoni parrocchiali di luoghi sperduti. 
Non contenti, hanno vagato tra cimiteri della provincia e boschi della Lessinia e del Baldo, alla ricerca dei luoghi che sono stati teatro di delitti.

Tra i quindici casi analizzati e raccontati con dovizia di particolari, ci sono storie eclatanti, come quella di Isolina, narrata da Dacia Maraini, o come l’assassinio di Carlotta Aschieri o di Guglielmina Straparava, la cui testa fu abbandonata nel Canale Camuzzoni. Ma vi sono anche crimini meno noti, spesso suggestivi, come il tentativo di avvelenamento di un parroco di Villafranca con acido solforico nel calice eucaristico, o scomparse intrise di malinconia, come la caduta dalla rupe della giovinetta Caterina Cavallari a Dolcé, che commosse persino Aleardo Aleardi.

Insomma, tante storie che dischiudono gli occhi del lettore davanti a una Verona d’altri tempi, attraverso il filtro del lato oscuro del comportamento umano.

 

 

Category: Urbs Picta

Descrizione

Quindici casi di cronaca nera tra Ottocento e Novecento

“Per ogni balcone ornato di fiori e illuminato dal sole, c’è un vicolo buio e abitato dai topi. – recita l’introduzione a cura degli autori – Ogni città ha i suoi angoli oscuri, cela anfratti sottratti alla vista dei passanti dove si annidano il male o la colpa.

Verona non fa eccezione. Nella patria di Romeo e Giulietta esistono viottoli, contrade, anse del fiume che furono teatro di ben altri accadimenti”.

Gli autori, Nicola Ruffo e Chiara Begnini, hanno scavato negli archivi di Stato, tra le copie anastatiche di quando il giornale cittadino si chiamava “Arena”, senza l’articolo, e nei faldoni parrocchiali di luoghi sperduti. 
Non contenti, hanno vagato tra cimiteri della provincia e boschi della Lessinia e del Baldo, alla ricerca dei luoghi che sono stati teatro di delitti.

“Le ricerche fatte da Chiara Begnini e Nicola Ruffo – scrive Guariente Guarienti nella prefazione al libro – portano alla nostra conoscenza fatti ai più sconosciuti, alcuni di rilievo da cronaca locale ma altri di notevole interesse anche storico”.

Tra i quindici casi analizzati e raccontati con dovizia di particolari, ci sono storie eclatanti, come quella di Isolina, narrata da Dacia Maraini, o come l’assassinio di Carlotta Aschieri o di Guglielmina Straparava, la cui testa fu abbandonata nel Canale Camuzzoni. Ma vi sono anche crimini meno noti, spesso suggestivi, come il tentativo di avvelenamento di un parroco di Villafranca con acido solforico nel calice eucaristico, o scomparse intrise di malinconia, come la caduta dalla rupe della giovinetta Caterina Cavallari a Dolcé, che commosse persino Aleardo Aleardi.

Insomma, tante storie che dischiudono gli occhi del lettore davanti a una Verona d’altri tempi, attraverso il filtro del lato oscuro del comportamento umano.

 

Informazioni aggiuntive

Autore

Nicola Ruffo e Chiara Begnini

Genere

Saggio

Pagine

224

Formato

cm 14,4 x 20,8

Età consigliata

18+

Prezzo ebook/pdf

euro 7,90

ISBN

978-88-96305-49-2

Anno di pubblicazione

2014

Prefazione

Guariente Guarienti

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