Vie traverse

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Ventuno racconti

di Emanuele Delmiglio

«Nei testi che leggerete condividerete un momento della vita di personaggi veri, autentici, presi dall’esistenza quotidiana.
Un fattore imprevisto, una bizzarra coincidenza, fa vivere ai protagonisti un’esperienza eccezionale alla quale non potranno sottrarsi, e che modificherà completamente la loro vita.

… Delmiglio, abile narratore di storie, inchioda il lettore alla pagina e lo obbliga a girarla per scoprire che cosa succederà nella successiva.

… al fondo della sua opera, ci sono i grandi temi dell’esistenza: la vita, la morte, il dolore, il bene, il male, i miti, i grandi archetipi».

Claudio Gallo

 

Category: Voli pindarici

Descrizione

Twilight Zone fu una fortunata serie televisiva iniziata alla fine degli anni Cinquanta. L’abile penna del suo ideatore, Rod Sterling, cercò di introdurre nella programmazione televisiva d’Oltreoceano una forte componente drammatica. Utilizzò un linguaggio nuovo e autonomo che, come ha scritto Marc Scott Zicrre, voleva superare in realismo il cinema e competere per immediatezza con il teatro. I dialoghi scarni, l’ambientazione lineare, l’intreccio essenziale furono determinanti per il successo di questi telefilm, che si avvalsero anche della collaborazione, fra gli altri, di Richard Matheson e di Charles Beaumont, scrittori che sarebbe improprio definire “fantascientifici”. Qualche anno più tardi, alcuni di questi episodi entrarono anche nella programmazione televisiva italiana, con il titolo di Ai confini della realtà. Una serie cult, che, per quanto conosciuta solo da un pubblico di nicchia, mantiene, però, a distanza di tanto tempo, una rara efficacia narrativa.

Le storie raccontavano scene di tranquilla vita quotidiana che venivano messe in discussione da un fattore imprevisto (magico, sovrannaturale, fantastico, scientifico…). Il ritmo impresso teneva lo spettatore in fibrillazione fino alla scoperta del finale, sempre sorprendente. All’inizio, una voce fuori campo introduceva la trasmissione: «C’è una quinta dimensione oltre a quelle che l’uomo già conosce, è senza limiti come l’infinito e senza tempo come l’eternità. È la regione intermedia tra luce e oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l’oscuro baratro dell’ignoto e le vette luminose del sapere. È la regione dell’immaginazione, una regione che si trova… ai confini della realtà».

I racconti di Emanuele Delmiglio evocano questa terra di mezzo, sospesa tra luce e oscurità, tra scienza e superstizione, tra ignoranza e sapere. Nei testi che leggerete, condividerete un momento della vita di personaggi veri, autentici, presi dalla quotidianità. Un fattore imprevisto, una bizzarra coincidenza, conduce i protagonisti ad un’esperienza eccezionale alla quale non potranno sottrarsi, e che modificherà completamente la loro esistenza. Possono talvolta apparire dei temerari che sfidano il regolare e monotono andamento del mondo, o degli angeli ribelli che il caso, vero artefice dell’ordine naturale, rimette al loro posto. Impossibile tracciare una nuova strada. Proprio il caso, divinità implacabile e indifferente, ricompone la tela della vita e impone di seguire un sentiero già trac- ciato. All’uomo resta solo la libertà di riconoscerlo prima di iniziare a percorrerlo. Nei racconti di Delmiglio non c’è autonomia, per gli esseri umani. La libertà è un’opzione astratta. La trasgressione e la disobbedienza alimentano solo l’illusione di poter sfuggire al proprio destino.

Il giovanissimo Delmiglio ha seguito questi singolari episodi, ha letto i racconti di Fredric Brown – autore, in Italia, passato quasi inosservato, ma geniale, ironico, propenso a indirizzare la fantascienza verso il fantastico – preparati per una trasmissione radiofonica americana. Ha avidamente consumato i romanzi di Isaac Asimov, di Howard Phillips Lovecraft, di Ray Bradbury, dello stesso Matheson, che furono pubblicati nella collana mondadoriana “Urania”, al tempo facilmente reperibile in edicola. Delmiglio si è immerso in questa tradizione per narrarci storie accattivanti, cambiando necessariamente riferimenti, ambientazioni e temi. Tuttavia, al fondo della sua opera ci sono i grandi temi dell’esistenza: la vita, la morte, il dolore, il bene, il male, i miti, i grandi archetipi. Talvolta fanno capolino anche i problemi indotti da una tecnologia e da un’evoluzione scientifica sempre più autonome dall’essere umano e non più al suo servizio.
L’elemento concreto di partenza è stato quello che ci ha richiamato alla memoria Ai confini della realtà.

La scrittura di Delmiglio, in evoluzione rispetto alle sue prime prove, concorre in immediatezza con il cinema, la televisione, il fumetto. In questo senso, egli è un autore moderno, capace di rivisitare un’ampia gamma di esperienze narrative, scritte e iconografiche, che si riflettono nel suo stile.

Non sottovalutate, dunque, Delmiglio. È gentile, affabile, cortese, ma è affascinato dall’insondabile e dal misterioso: un po’ Jeckyll e un po’ Hyde.

Alcuni racconti sono lievi e ironici. Altri penetrano negli antri più tenebrosi dell’animo umano. Con rara abilità Delmiglio racconta il dolore, collocandolo sul labile confine che separa la vita dalla morte.

Nello sguardo letterario di Delmiglio, aperto e sorridente, si nasconde un velo di malinconia, di inquietudine, di ragionevole pessimismo. Leggerezza, dunque, non inconsistenza. A onor del vero, occorre anche dire che, in quest’opera eterogenea nel suo percorso, ci sono due o tre racconti notevoli che non sfigurerebbero in una di quelle antologie in cui si misurano i più dotati scrittori dell’ultima generazione.

In ogni caso, Delmiglio, abile narratore di storie, inchioda il lettore alla pagina e lo obbliga a scoprire cosa succederà nella successiva.

Un’ultima annotazione. Lo scenario, quasi impercettibile, è veneto, e questo particolare si rivela solo a una lettura non superficiale, riconoscibile dalla lingua, dalle descrizioni, dai dettagli. In questo senso, poiché l’ambientazione non è solo uno sfondo ma essa stessa narrazione, Delmiglio è degno figlio della propensione al fantastico di molti autori di questa area geografica, uno fra tutti Dino Buzzati, al quale Delmiglio è molto legato.

Un ultimo consiglio: prima di abbandonarvi tra le braccia di Morfeo, come suggerisce Stephen King, vale la pena di dar un’occhiata sotto il letto, o meglio al materasso che si trova appena sopra il vostro letto, come facevate da bambini, per essere certi che nella vostra camera non ci sia nessuna presenza estranea. Questa volta, però, scoprirete cose sorprendenti. Provate, perché ai confini della realtà c’è sempre una zona intermedia in cui regna l’immaginazione.

Claudio Gallo

Informazioni aggiuntive

Autore

Emanuele Delmiglio

Prefazione

Giampiero Dalle Molle – Claudio Gallo

Genere

Antologia di racconti

Pagine

224

Formato

cm 14 x 20

Età consigliata

16+

Prezzo ebook/pdf

euro 7,90

ISBN

978-88-902931-8-4

Anno di pubblicazione

2008

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